consigli di lettura per l'estate
E’ appena uscito in italiano un libro del vulcanico filosofo e psicoanalista di Ljubljana Slavoj Žižek. Abita a pochi chilometri dall’Italia, ma da noi non è ancora molto conosciuto. Eppure insegna anche a Londra e negli Stati Uniti è una star. Ogni suo libro è un'inesauribile miniera di idee, intuizioni, suggestioni con cui si può magari anche non essere d’accordo, ma che senz’altro producono sempre lo stesso benefico effetto: danno da pensare. Qualcuno obietterà che d'estate pensare no grazie? Attenzione: Žižek è tutt'altro che un autore concettoso, parola che sembra inevitabilmente richiamare la rima con noioso! Il libro appena uscito s'intitola Leggere Lacan. Guida perversa al vivere contemporaneo (Bollati Boringhieri, Torino 2009), ma non occorre essere interessati al pensiero di Lacan per trovarlo molto stimolante. A capirlo bastano i titoli di alcuni suoi capitoli, come “Lacan spettatore di Alien” o “Lacan spettatore di Casablanca”. Perché Žižek ha la straordinaria capacità di leggere la nostra epoca così confusa attraverso film, libri o canzoni che tutti conosciamo. Addirittura attraverso barzellette, slogan, spot pubblicitari! Perciò, anche se non siete interessati a leggere Lacan, leggete Leggere Lacan. Ne uscirete con qualche idea in più per leggere voi stessi e la vita di noi tutti oggi.
Mauro Carbone
inoltre, a questo indirizzo potete trovare la presentazione-recensione di Antonio Gnoli, giornalista di La Repubblica, del testo Leggere Lacan. Guida perversa al vivere contemporaneo, apparsa sul quotidiano il 4 luglio 2009.
***
Vivere
amare
conoscere
avere
una sola cosa
è prigione.
Vivere una sola vita
in una sola città
in un solo Paese
in un solo universo
vivere in un solo mondo
è prigione.
Amare un solo amico,
un solo padre,
una sola madre,
una sola famiglia
amare una sola persona
è prigione.
Conoscere una sola lingua,
un solo lavoro,
un solo costume,
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.
Avere un solo corpo,
un solo pensiero,
una sola conoscenza,
una sola essenza
avere un solo essere
è prigione.1
1 N. Ngana, “Prigione”, in Id., ÑindôNero, Anterem Edizioni Ricerca, Roma 1994, pp. 134-135.